Incidenza, mortalità e sopravvivenza del tumore della tiroide in Romagna

E-mail (autore per corrispondenza): 
a.ravaioli@irst.emr.it
Autore/i: 
Alessandra Ravaioli, Silvia Mancini, Elisa Rinaldi, Lauro Bucchi, Stefania Giorgetti, Orietta Giuliani, Rosa Vattiato, Fabio Falcini
Istituto/i: 
Registro Tumori della Romagna, IRST Meldola (FC)
Discussione: 
Binary Data
Materiali e metodi: 
Lo studio analizza i casi incidenti e i decessi per il tumore della tiroide (ICD-10: C73) nel periodo 1986-2008 in Romagna. Sono stati calcolati i tassi standardizzati (popolazione standard europea) per 100,000 abitanti specifici per anno, sesso, fascia di età e morfologia. Il trend dei tassi standardizzati è stato analizzato con il software Joinpoint, utilizzato per stimare la variazione percentuale annua dei tassi (APC) e la relativa significatività statistica. Si è valutata anche la sopravvivenza relativa standardizzata per età (metodo Corazziari) dei casi di tumore della tiroide nelle coorti di incidenza: 1986-1989, 1990-1994, 1995-1999 e 2000-2004. La sopravvivenza indica la proporzione di casi che sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi ipotizzando che l’unica causa di morte sia il tumore della tiroide. Sono riportati gli intervalli di confidenza al 95%.
Risultati: 
In Romagna nel periodo 1986-2008 sono stati registrati 657 casi incidenti di tumore della tiroide nei maschi e 2,236 nelle femmine, corrispondenti rispettivamente ad un tasso standardizzato per età pari a 5.7 e 19.0 casi per 100,000 abitanti. L’incidenza del tumore della tiroide è più elevata nelle femmine rispetto ai maschi con un rapporto F/M del 3.3. In entrambi i sessi si osserva un incremento significativo dell’incidenza in ciascuna fascia di età. Questo aumento è più marcato per le femmine, che registrano un APC del +9.1% (statisticamente significativo,*) a partire dal 1994, mentre per i maschi l’aumento che si osserva è più costante nell’intero periodo 1986-2008 (APC : +6.4%*). Stratificando per età si nota che fino a 69 anni gli uomini sperimentano una tendenza crescente più accentuata rispetto alle donne. Per le femmine l’aumento è generalizzato ed è simile per tutte le età. Negli uomini l’aumento dell’incidenza è più marcato negli ultimi anni di diagnosi e nelle classi di età più giovani. Per quanto riguarda la morfologia i tumori papillari sono caratterizzati da una più alta incidenza rispetto ai follicolari. Per la mortalità si osserva una sostanziale stabilità per il sesso maschile e una riduzione significativa per quello femminile (APC: -2.86%*). Per quanto riguarda la sopravvivenza relativa si nota tra gli uomini un aumento considerevole nel tempo; mentre tra le donne le percentuali di sopravvivenza, già elevate a partire dalla prima coorte in studio, aumentano solo lievemente.
Obiettivi: 
In Italia l’incidenza del cancro della tiroide è in significativo aumento per entrambi i sessi, benché in misura più forte tra le donne, per le quali si osservano tassi più elevati. Sia per i maschi che per le femmine la tendenza dell’incidenza non presenta significative differenze per età. I cambiamenti avvenuti nella pratica medica, soprattutto legati all’introduzione di tecniche diagnostiche sensibili, sono in parte la causa dell’aumento dell’incidenza poiché hanno permesso anche la diagnosi precoce di tumori di piccole dimensioni e in fase sub-clinica. Esistono però anche altri fattori che possono influenzare l’incidenza del carcinoma della tiroide, tra questi si elencano: l’area geografica, fattori alimentari, fattori genetici e il periodo (per esempio, l’incidente nucleare di Chernobyl). Quindi, per il tumore della tiroide l’eziologia sembra essere multifattoriale, risultando da una complessa interazione di fattori genetici ed ambientali. Definire l’epidemiologia della tiroide non è semplice, anche per l’esistenza di difficoltà diagnostiche. L’obiettivo di questa analisi è descrivere la situazione epidemiologica di questo tumore nel territorio del Registro Tumori della Romagna (RTRo) in termini di incidenza, mortalità e sopravvivenza.