E-mail (autore per corrispondenza):
g.magro@unict.it
Autore/i:
A. Torrisi, M. Castaing, E. Giurato, P. Pesce, C. Sciacchitano, L. Calabretta, A. Ieni, A. Leone, M. Varvarà, A. Di Prima, M. Fidelbo, G. Benedetto, S. Sciacchitano, E. Vasquez, S. Sciacca, G. Magro
Istituto/i:
Registro Tumori Integrato CT-ME-SR-EN, Dipartimento G.F. Ingrassia, Igiene e Sanità pubblica, Università degli studi di Catania
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Materiali e metodi:
I dati relativi all’incidenza dei tumori sono stati ricavati dal Registro Tumori Integrato di Catania-Messina-Siracusa-Enna (RTI) per il periodo 2003-2005 e sono espressi in numero di casi incidenti per 100.000 residenti per anno. Tutti casi inclusi sono corredati da diagnosi istologica. Sono stati calcolati i tassi grezzi e per la tiroide i tassi standardizzati sulla popolazione italiana del censimento del 2001 e i relativi limiti di confidenza al 95% basandosi sulla distribuzione di Poisson. La popolazione residente (bambini e adolescenti) e’ stata ricavata da dati ISTAT per ciascun anno di residenza, valutando in seguito la media relativa al periodo in esame. Per il confronto dei tassi tiroidei sono stati calcolati l’errore standard del tasso standardizzato e il test del chi-quadrato, espresso come (Tstand1-Tstand2)2/(ES12+ES22).
Risultati:
I dati di incidenza complessivi e per gruppi tumorali (leucemie, linfomi, tumori del sistema nervoso centrale, etc.) riportati nella tabella non si discostano dai valori medi italiani (confronti non fatti per risultati preliminari) sia nei bambini che negli adolescenti. Per il carcinoma tiroideo, invece, insorto unicamente negli adolescenti, il tasso standardizzato è risultato pari a 3.61 per 100.000 (ES=0.32), statisticamente più elevato rispetto al tasso rilevato in Piemonte (2.41 per 100.000, ES=0.47) con una p-value pari a 0.04 (Guido Pastore, I tumori negli adolescenti di 15-19 anni di età residenti in Piemonte: incidenza e sopravvivenza), unico tasso disponibile in letteratura. In particolare, sono stati ritrovati 6 carcinomi papilliferi, 4 carcinomi papilliferi variante follicolare, 1 carcinoma papillifero sclerosante non capsulato e 1 caso non ancora definito dal punto di vista morfologico.
Obiettivi:
I tumori maligni dell’età pediatrica rappresentano l’1-2% di tutte le neoplasie e sono una delle cause più frequenti di morte in questa fascia di età,
colpendo 1 bambino su 650 entro i 15 anni di età. I casi di tumore maligno in età pediatrica (0-14 anni), diagnosticati ogni anno in Italia, corrispondono, secondo le fonti, a un tasso pari a 12-18/100.000 in età inferiore ai 15 anni.
Nel bambino, il tipo di tumore più frequente è la leucemia (33%), seguito dai tumori del sistema nervoso centrale (22%), dai linfomi (12%), dal neuroblastoma (7%), dai sarcomi dei tessuti molli (7%) e dai tumori ossei (6,4%).
Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento in diversi paesi dell’incidenza dei tumori e delle leucemie in età pediatrica. Anche in Italia, grazie ai dati dei registri tumori che coprono buona parte della popolazione italiana, si conferma un incremento dei tumori pediatrici (+1,2%) diagnosticati ogni anno.
Scopo del nostro studio è di fornire l’incidenza dei tumori dell’età pediatrica (<15) e adolescenziale (15-19 anni) nelle provincie di Catania e Messina con particolare attenzione ai tumori della tiroide, vista la maggior incidenza di queste neoplasie in età adulta nelle nostre province. Infatti, sono già stati presentati i tassi grezzi e standardizzati ritrovati complessivamente nella provincia di Catania rispettivamente pari a 21,0 e 22,4 per 100.000 (Incidence and histotypes of thyroid carcinoma in Eastern Sicily - Torrisi A. et al). La sua incidenza annuale in età pediatrica è di circa 0,5 casi/100.000 della popolazione mondiale rispetto ad una percentuale variabile da 0,5 a 10 casi/100.000 al di fuori dell'infanzia. Nell'ambito pediatrico l'età più colpita dal carcinoma della tiroide è quella adolescenziale e la forma istologica più frequente è il carcinoma papillifero. Sebbene questa neoplasia presenti nell'infanzia una maggiore aggressività clinica rispetto all'età adulta, tuttavia la prognosi rimane buona.